Ill.mo Capo della Polizia,
questa Segreteria Nazionale si pregia di sottoporre brevemente alla Sua attenzione una problematica concernente il personale della Polizia di Stato partecipante al noto concorso interno per il conferimento di 2662 posti per vice ispettore della Polizia di Stato.
Stanno pervenendo a questa O.S. numerose lamentele in merito alla volontà dell’Amministrazione di appellare le recenti sentenze di accoglimento rese dal T.A.R.per il Lazio in relazione ai ricorsi presentati da sovrintendenti promossi per merito straordinario, in quanto nel concorso per 2662 posti di vice ispettore della Polizia di Stato, la Commissione esaminatrice non si è confrontata con le sopravvenute normative, nella valutazione dei titoli dell’anzianità nella qualifica e nel ruolo, in particolare come sancito dall’art. 75 comma 1° de d.P.R.335/1982 modificato dalla sentenza n. 224/2020 della Corte Costituzionale.
Al riguardo, si fa osservare che la Corte Costituzionale, con la sentenza 224 del 27 ottobre del 2020, è intervenuta sulla normativa che disciplina la ricorrenza delle promozioni per merito straordinario, dichiarando “ L’ILLEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE DELL’ART. 75, 1° COMMA, DEL D.P.R. N. 33/1982, NELLA PARTE IN CUI NON PREVEDE L’ALLINEAMENTO DELLA DECORRENZA GIURIDICA DELLA QUALIFICA DI VICE SOVRINTENDENTE PROMOSSO PER MERITO STRAORDINARIO A QUELLA PIU’ FAVOREVOLE RICONOSCIUTA AL PERSONALE CHE HA CONSEGUITO LA MEDESIMA QUALIFICA ALL’ESITO DELLA SELEZIONE O DEL CONCORSO SUCCESSIVO ALLA DATA DEL VERIFICARSI DEI FATTI”
Correttamente, con le note di sentenze, il Giudice Amministrativo del Lazio ha ordinato alla Pubblica
Amministrazione di ricalcolare l’anzianità di servizio per i ricorrenti Sovrintendenti promossi per merito straordinario ai fini della determinazione dei punteggi concorsuali, tenendo conto di quanto stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale.
Il T.A.R. per il Lazio, con le decisioni in argomento, ha addirittura condannato l’Amministrazione al pagamento delle spese di giudizio.
Questo Sindacato è intenzionale a cavalcare con forza le aspettative del personale della Polizia di Stato interessato alle attuali vicende giurisdizionali sia innanzi al Consiglio di Stato che, successivamente, in caso di ulteriore condanna dell’Amministrazione, davanti alla Corte dei Conti per responsabilità per danno erariale.
Allo scopo di evitare cruenti scontri, si insiste per un Suo fattivo intervento a monte delle presenti controversie, rinunciando alle impugnazioni innanzi all’Alto Consesso ed eseguendo le pronunce di primo grado del giudice del Lazio, peraltro gratificando il personale che è stato promosso per merito straordinario a rischio della propria vita innalzando il prestigio dell’Amministrazione.
L’occasione è gradita per porgere i nostri più distinti saluti.
LA SEGRETERIA NAZIONALE