Negli ultimi anni, troppi giovani operatori della Polizia di Stato, che hanno giurato fedeltà allo Stato e scelto di servire i cittadini con lealtà e sacrificio, sono stati colpevolmente penalizzati da provvedimenti di incompatibilità ambientale adottati con incredibile leggerezza.
Questi provvedimenti hanno impedito a molti colleghi di ottenere un legittimo trasferimento verso i luoghi di origine, negando loro il diritto di ricongiungersi alle proprie famiglie e di coronare un sogno di vita onesto e naturale.
La causa di questa colossale ingiustizia risiede nella discrezionalità assoluta demandata ai Questori, i quali hanno operato in assenza di linee guida uniformi da parte del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Tale vuoto normativo ha generato disparità evidenti tra operatori, sfociando in decisioni più che discutibili e in un vero e proprio libero arbitrio.
Spesso le incompatibilità sono state motivate dalla semplice presenza, nel territorio richiesto per il trasferimento, di un parente o affine con precedenti penali o di polizia. Non è stata considerata né la gravità dei reati né, soprattutto, l’assenza di rapporti di frequentazione o persino di conoscenza tra l’operatore e tali soggetti. Una logica distorta che ha finito per colpire ingiustamente chi nulla aveva da rimproverarsi.
Un passo avanti: il decreto del 15 novembre
Oggi, con l’emissione del decreto del 15 novembre u.s., il Capo della Polizia ha scritto una pagina importante per la nostra Amministrazione, disponendo la costituzione di un Gruppo di lavoro incaricato di stabilire criteri chiari e uniformi per l’adozione dei provvedimenti di incompatibilità ambientale.
Dopo anni di abusi, seppure commessi in buona fede, è finalmente presumibile che venga fatta giustizia. Tuttavia, il decreto da solo non basta: occorre che il Gruppo di lavoro operi con sollecitudine e nel pieno rispetto dei diritti costituzionali, preservando l’onore e la dignità di chi ha scelto, senza esitazioni, di stare dalla parte dello Stato e delle Istituzioni.
La nostra posizione
È assolutamente necessario sanare immediatamente la posizione di tutti i colleghi che hanno subito questa assurda e ingiusta penalizzazione.
Questa Organizzazione Sindacale vigilerà con la massima attenzione affinché il decreto trovi concreta e rapida applicazione, ponendo fine a una vergogna che non può più essere tollerata.
LA SEGRETERIA NAZIONALE














































